Iodio per le radiazioni!

  1. Ecco perché non bisogna fare cure fai da te.!.

Lo scoppio della guerra in Ucraina ed i timori per un eventuale attacco alle centrali nucleari del paese, ha causato una corsa da parte di alcune popolazioni alle scorte di iodio o di soluzioni che lo contengono.

Assumere iodio in compresse o soluzione senza prescrizione medica è sbagliato e molto rischioso.

Iodio anti radiazioni

La paura di un attacco nucleare scatena la corsa in farmacia in Belgio.

Attenzione!

Dalla corsa alle mascherine a quella per fare scorta di pillole allo iodio.

Così, archiviati (o quasi) i vari presidi per gestire Covid-19, ora si rischia di mettersi in fila per acquistare le pillole anti-radiazioni. Almeno così accade in Belgio dove la paura innescata dall’invasione russa in Ucraina ha scatenato un boom della domanda di compresse anti-radiazioni a base di iodio.

Cerchiamo di spiegare perché non bisogna avvicinarsi alle cure fai da te!

TAMPONE SCOLASTICO SCUOLA PRIMARIA

Con il nuovo decreto le farmacie, che effettuano i test antigenici, hanno la possibilità di caricare gli esiti sulla piattaforma regionale dove i medici di medicina generale possono poi rilevare la positività e/o la guarigione dal Covid-19.

Fino al 28 Febbraio oltre agli studenti delle scuole medie e superiori, anche i bambini della scuola primaria possono effettuare gratuitamente il tampone antigenico.

Tampone gratuito per scuola primaria

Il tampone viene erogato in maniera gratuita dalla farmacia solo dietro presentazione di regolare ricetta medica (Ricetta elettronica) munita di NRE valido per l’erogazione della prestazione in regime di esenzione.

Tale prescrizione viene effettuata dal pediatra o dal medico di medicina generale nei casi previsti dal decreto.

ATTENZIONE!

Condizione indispensabile ai fini della gratuità del tampone è la realizzazione di una comunicazione della scuola ai genitori dell’alunno che ha avuto un contatto positivo in classe (durante orario delle lezioni). E’ necessaria pertanto la richiesta del dirigente scolastico per fare in modo che il medico possa emettere la ricetta. Tutti i contatti al di fuori della scuola non possono avere tampone gratuito.

Laboratorio Minerva

Corso Umberto I, 395
84013 – Cava de’ Tirreni (SA)

Prenotazione: 089 464403 – lab.minerva@libero.it

di Anna Longanella

NOVAVAX PRESSO LA ASL SALERNO!

Diciottomila fiale del nuovo siero disponibili per il salernitano

Asl Salerno, al via le prenotazioni per vaccino Novavax

Anche Salerno è pronta a partire con le somministrazioni del nuovo vaccino Novavax: al via le prenotazioni, poi nei prossimi giorni le convocazioni. Si procederà a gruppi di dieci, come le dosi all’interno di ogni fiala.

Sono 18mila quelle disponibili.

Per Novavax è previsto un ciclo di due dosi a distanza di 3 settimane (21 giorni) l’una dall’altra. Si tratta di un siero tradizionale, diverso da quelli a m-Rna o a vettore virale, con cui si spera di convincere anche i più scettici.

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Arriva il via libera a Novavax.

di Anna Longanella

Novavax è un vaccino proteico, che si differenzia rispetto ai vaccini mRna (Pfizer e Moderna) e a quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson). E’ il quinto vaccino raccomandato nell’Ue. Dopo un’approfondita valutazione, il comitato per i medicinali umani (CHMP) dell’EMA ha concluso che i dati sul vaccino erano solidi e soddisfacevano i criteri dell’UE per l’efficacia, la sicurezza e la qualità.

Fra le prime aree ad utilizzare il nuovo vaccino per l’Italia sarà la Regione Lazio, che attendeva le prime consegne già nel mese di gennaio. Novavax, il cui nome commerciale è Nuvaxovid, verrà somministrato in 15 hub in tutta la Regione, di cui sette a Roma. Le dosi saranno riservate solo per le prime somministrazioni degli over 18. Il richiamo verrà effettuato dopo 21 giorni.

Come funziona?

Novavax stimola il corpo a difendersi dal Covid. Il vaccino contiene una versione di una proteina che si trova sulla superficie del SARS-CoV-2 (la proteina spike), che è stata prodotta in laboratorio. Contiene anche un “adiuvante”, una sostanza che aiuta a rafforzare le risposte immunitarie al vaccino.

Quando a una persona viene somministrato il vaccino, il suo sistema immunitario identificherà la proteina come estranea e produrrà difese naturali – anticorpi e cellule T – contro di essa. Se, in seguito, la persona vaccinata entra in contatto con SARS-CoV-2, il sistema immunitario riconoscerà la proteina spike sul virus e sarà pronto ad attaccarla.

Gli anticorpi e le cellule immunitarie possono proteggere dal Covid lavorando insieme per uccidere il virus, impedire il suo ingresso nelle cellule del corpo e distruggere le cellule infette.

La speranza delle autorità scientifiche è che questo nuovo prodotto possa convincere molti scettici della vaccinazione, se non addirittura convincere un buon numero di no vax duri e puri.

Novavax: i possibili effetti collaterali

Gli effetti indesiderati osservati negli studi sono stati generalmente lievi o moderati e sono stati eliminati entro un paio di giorni dopo la vaccinazione.

I più comuni erano:

  • dolorabilità o dolore al sito di iniezione;
  • stanchezza;
  • dolori muscolari;
  • mal di testa;
  • sensazione generale di malessere

Laboratorio Minerva

Corso Umberto I, 395
84013 – Cava de’ Tirreni (SA)

Prenotazione: 089 464403 – lab.minerva@libero.it

TAMPONE SCOLASTICO

Anche in zona gialla continua la diffusione del Covid-19 in tutte le fasce di età. 

Con i nuovi decreti le farmacie, che effettuano i test antigenici, hanno la possibilità di caricare gli esiti sulla piattaforma regionale dove i medici di medicina generale possono poi rilevare la positività e/o la guarigione dal Covid-19.

In particolare in farmacia gli studenti delle scuole medie e superiori in regime di auto sorveglianza possono effettuare gratuitamente il tampone antigenico fino al 28 febbraio, in base al decreto del governo entrato in vigore l’8 gennaio.

Tampone gratuito per medie e superiori

Il tampone viene erogato in maniera gratuita dalla farmacia solo dietro presentazione di regolare ricetta medica (Ricetta elettronica) munita di NRE valido per  l’erogazione della prestazione in regime di esenzione.

Tale prescrizione viene effettuata dal pediatra o dal medico di medicina generale nei casi previsti dal decreto.

ATTENZIONE! 

Condizione indispensabile ai fini della gratuità del tampone è la realizzazione di una comunicazione della scuola ai genitori dell’alunno che ha avuto un contatto positivo in classe (durante orario delle lezioni). E’ necessaria pertanto la richiesta del dirigente scolastico per fare in modo che il medico possa emettere la ricetta. Tutti i contatti al di fuori della scuola non possono avere tampone gratuito.

Per i bambini delle elementari i tamponi restano per ora a pagamento. Dopo un caso positivo in classe, scatta la sorveglianza. I test antigenici in questi casi sono due: il primo subito ed il secondo dopo 5 giorni dal contatto.

Laboratorio Minerva

Corso Umberto I, 395
84013 – Cava de’ Tirreni (SA)

Prenotazione: 089 464403 – lab.minerva@libero.it

 

 

di Anna Longanella

L’analisi del sangue è una tecnica di diagnostica medica attraverso il quale è possibile valutare i parametri ematici del paziente evidenziandone lo stato di salute generale. Oltre a consentire al medico di valutare nello specifico la funzionalità di determinati organi o apparati, gli esami del sangue completi possono essere eseguiti periodicamente per tenere sotto controllo il proprio stato di salute assieme al proprio medico di fiducia.

Le analisi del sangue dovrebbero essere sempre prescritte dal medico che conosce il quadro clinico della persona.

Esami del sangue fare per un controllo generale

  • Emocromo, per valutare tutto quello che riguarda l’emoglobina, i globuli rossi e i globuli bianchi
  • Glicemia, che consente di monitorare il metabolismo dei glucidi e la concentrazione degli zuccheri nel sangue
  • Creatininemia, l’uricemia e l’azotemia così come l’albumina per tenere sotto controllo la funzionalità renale
  • Transaminasi, la bilirubina, la fosfatasi alcalina per monitorare la salute del fegato
  • Colesterolo totale, il colesterolo HDL e i trigliceridi per monitorare il metabolismo lipidico
  • VES (velocità di eritrosedimentazione)
  • Gamma GT, gammaglutamiltransferasi

Come si effettua l’analisi del sangue?

Il prelievo di sangue è un esame veloce che prevede la puntura di una vena (solitamente a livello dell’avambraccio) ed il prelievo di una piccola quantità di sangue (variabile in base alla tipologia ed alla quantità di analisi da eseguire).

Come prepararsi all’esame del sangue?

Solitamente viene richiesto il digiuno nelle 8 ore precedenti il prelievo, ma in alcuni casi il medico può effettuare l’esame anche quando il digiuno non è possibile, ad esempio quando viene eseguito il test di tolleranza al glucosio.

In alcuni casi i medici possono richiedere un digiuno più lungo di 8 ore.

Nel check-up completo, all’esame del sangue viene spesso associato anche un esame delle urine, il quale offre un campo di indagine vastissimo ed oltre a permettere di individuare eventuali nefropatie consente al medico di individuare pazienti affetti da diabete, infezioni al tratto urinario ed epatopatie.

Check-up completo analisi del sangue standard, cosa comprende?
Il check up rappresenta un pacchetto di esami che racchiude le analisi del sangue più importanti da eseguire per un controllo generale sul proprio stato di salute.

In linea di massima un analisi del sangue ci permette di:

  • Monitorare la generale condizione di salute
  • Controllare se alcuni organi interni – in particolare il fegato e i reni – stanno funzionando correttamente
  • Verificare se c’è un’infezione in atto

Ogni quanto è bene fare degli esami del sangue di routine per un controllo generale?

È generalmente consigliato eseguire delle analisi del sangue di routine almeno una volta l’anno in soggetti sani.

Ma questa indicazione può variare da persona a persona: in presenza di alcuni fattori di rischio può essere necessario fare esami ematici di routine almeno una volta ogni 2 mesi. Questo può dipendere dallo stato di salute, lo stile di vita, i fattori di rischio, l’attività fisica svolta, ecc.

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di Anna Longanella

Nonostante il dilagarsi di Omicron in tutta Europa e nel mondo ecco che arriva l’ennesima mutazione del Coronavirus Covid-19.

Questa nuova mutazione B.1.640.2 è stata ribattezzata “IHU” e presenta molte variazioni rispetto al ceppo originale ed alla stessa variante Omicron.

Come per la Omicron, arriverebbe sempre da un Paese africano, in questo caso il Camerun.

Secondo la scoperta degli accademici dell’IHU Mediterranee Infection di Marsiglia, il ceppo mutante ha 46 mutazioni e 37 delezioni (di cui 23 localizzate sulla proteina spike), che si pensa rendano il virus più resistente ai vaccini e infettivo rispetto al Covid originale.

Finora sono stati individuati circa 12 casi vicino a Marsiglia.

L’Organizzazione mondiale della sanità, dal canto suo, vigila a distanza e la variante è stata “classificata come ‘Variante sotto monitoraggio’ (Vum)” dall’agenzia Onu per la salute già da un mese.

Attediamo i dati ufficiali per ulteriori chiarimenti e notizie in merito alla virulenza ed alla sintomatologia.

Dott.ssa Anna Longanella

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di Dott.ssa Anna Longanella

L’Istituto Superiore di Sanità fa il punto sulle conoscenze attuali. 

Omicron è l’ultima variante scoperta nel virus SarsCov2. L’ultima degna di nota. Sì perché, come ogni virus, il coronavirus responsabile del Covid-19 muta, e muta parecchio proprio per la sua larga diffusione.

Omicron ha destato subito l’attenzione delle autorità sanitarie internazionali per le sue tante mutazioni che potrebbero renderla sfuggente agli anticorpi generati dai vaccini esistenti.

Ci si interroga sulle sue caratteristiche: sul grado di contagiosità, sui sintomi clinici e sulla loro gravità, sull’efficacia dei vaccini nel contrastare l’infezione. Su Omicron la ricerca scientifica è appena agli inizi.

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ – Linee Guida

Che cos’è Omicron?

Omicron è una variante del virus SarsCov2, un tipo di coronavirus responsabile della malattia Covid 19. Indicata prima dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) con la sigla di ha B.1.1.529 è stata categorizzata come ‘Variant of Concern’ (Voc), e poi ribattezzata con il nome della lettera greca Omicron.

Quanto è contagiosa?

“Non è ancora chiaro se la variante Omicron sia più trasmissibile rispetto alle altre, inclusa la Delta – scrive l’Iss -. E’ stato segnalato che il numero di persone positive è cresciuto in Sud Africa, dove sta circolando questa variante, ma sono in corso studi epidemiologici per capire se la causa sia appunto la Omicron o se altri fattori possano avere influenzato la circolazione del virus”.

I vaccini sono efficaci?

Anche qui, gli studi sono in corso e ogni valutazione preliminare sarebbe priva di fondamento scientifico.

E le cure?

“I corticosteroidi e gli antagonisti dell’IL6 rimangono efficaci nel trattamento dei pazienti gravi”, afferma l’Istituto. “Per quanto riguarda altri trattamenti, questi verranno valutati per verificare qualsiasi eventuale perdita di efficacia viste le mutazioni presenti nella variante Omicron”.

Come viene riconosciuta una variante?

In Italia l’analisi delle varianti viene effettuata dai laboratori delle singole regioni, “che rispondono a precisi standard qualitativi sotto il coordinamento dell’ Iss”. Dal 29 aprile 2021 – ricorda l’Istituto – è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-CoV-2 (I-Co- Gen) che consente di raccogliere e analizzare le sequenze identificate sul territorio nazionale e dialogare con le piattaforme internazionali. La piattaforma consente di emanare tempestivamente degli ‘alert’, indicando sequenze di particolare interesse. Il sistema ha permesso di indentificare e confermare il primo caso italiano di Omicron il 28 Novembre” proprio in Regione Campania.

Dott.ssa Anna Longanella

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L’Ema ha emesso un parere sull’uso della pillola antivirale molnupiravir in contesti di emergenza, e nel frattempo sta esaminando i dati disponibili sull’uso di paxlovid.

I due antivirali sperimentali hanno mostrato un’efficacia promettente nel prevenire i sintomi gravi e l’ospedalizzazione in adulti colpiti dal coronavirus.

Studi preliminari

I due farmaci sono pillole antivirali sperimentali, assumibili per via orale, che hanno mostrato un’efficacia promettente nel prevenire i sintomi gravi e l’ospedalizzazione in adulti colpiti dal Covid-19.

Entrambi i farmaci sono inoltre allo studio per verificare se siano in grado anche di prevenire l’infezione.

Come funzionano

Il Sars-Cov-2 attacca il corpo infiltrandosi nelle cellule e replicandosi, fino a diffondersi in tutto l’organismo. Molnupiravir e paxlovid mirano entrambe a fermare la replicazione del coronavirus con due meccanismi d’azione diversi.

Entrambi i farmaci vengono somministrati per cinque giorni.

Gli studi clinici per entrambi i trattamenti non hanno riportato effetti collaterali avversi diversi da quelli del placebo, cosa che segna un risultato promettente secondo gli esperti.

Un grande vantaggio dei nuovi farmaci è che sono sotto forma di pillola, invece che per via endovenosa, cosa che rende più facile la somministrazione.

A che punto siamo

E’ ovvio che siamo ancora all’inizio degli studi e pertanto restiamo in attesa dei dati ufficiali di immissione in commercio di questi nuovi farmaci!

Dott.ssa Anna Longanella 

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Esami del sangue e diagnosi oncologica

Quando si parla di diagnosi di tumori e di esami del sangue per lo più ci si riferisce ai cosiddetti marker tumorali, in italiano “marcatori”.

Che cosa sono i marker tumorali?

Si tratta di sostanze che vengono prodotte direttamente dai tumori o che vengono “liberate” quando nel corpo si sta formando una neoplasia maligna o benigna, in risposta a tale anomalia. Queste sostanze sono rilevabili nel sangue.

Come si “usano” questi indicatori?

In generale servono per scoprire, diagnosticare o monitorare un tumore, ma sebbene livelli fuori norma di alcuni marcatori possano suggerire un accrescimento tumorale, da soli non sono sufficienti a darci la certezza di una diagnosi.
Pertanto possiamo considerare il marker come un segnale di allarme, una spia concreta di possibile neoplasia, utile come strumento diagnostico da associare ad altre indagini più approfondite come la biopsia (prelievo di un campione di tessuto sospetto da analizzare in laboratorio) o esami strumentali quali TAC, PET, ecografie eccetera.

Marker per il carcinoma della mammella

Alcuni tumori, quali il cancro al seno, sono rilevabili  attraverso specifici marker tumorali che si possono richiedere in un test del sangue. Come già anticipato, però, non è certo sufficiente basarsi su tali indicatori, che vanno sempre e comunque presi “con le pinze” e associati ad esami più approfonditi per giungere ad una diagnosi certa.

Vediamo quali sono i marcatori che un test del sangue può rilevare in caso di sospetto tumore (carcinoma) della mammella e i loro significati.

  • BRCA1 e BRCA2. Si tratta di due mutazioni genetiche, sempre analizzabili attraverso un test del sangue, indicative di possibili tumori al seno e alle ovaie ed importantissime nella prevenzione del tumore al seno.
  • CA 15-3. Proteina prodotta dal seno che aumenta in caso di tumore della mammella. Ca 15,3 viene usato come marker di tumore al seno in fase avanzata e nel follow up della paziente;
  • CA 27-29.  Proteina correlata al CA 15-3 e il suo dosaggio è equivalente a quest’ultimo;
  • CEA (Antigene carcinoembrionario). Indicativo di diversi tumori inclusi quello alla mammella e alle ovaie.

Attenzione: la sigla CA indica Cancer Antigen, ovvero antigene del cancro, proteina di natura tumorale.

Chi dovrebbe sottoporsi a questo tipo di indagine diagnostica?

In generale:

  • Tutti, nei controlli di screening per la diagnosi precoce dei tumori e per l’identificazione dei soggetti a rischio;
  • soggetti “a rischio”, ad esempio, le donne con familiarità di tumori ginecologici e mammari;
  • Tutti coloro che abbiano già avuto una malattia oncologica e siano in fase di follow up.

Dott.ssa Anna Longanella

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A chi sarà somministrata la terza dose in Italia?

Il Ministero alla Salute ha deciso in prima fase di somministrarla a chi ha patologie o problemi che indeboliscono il sistema immunitario, da 28 giorni dopo la seconda come fosse un nuovo richiamo.  Si parte con gli ospiti delle Rsa e gli over 80, successivamente il “booster” verrà praticato agli operatori sanitari.

Ad oggi il nostro Paese ha deciso di effettuare la terza dose solo a chi ha più di 60 anni o è a rischio per problemi di salute o ha un “elevato livello di esposizione”.

Per quanto riguarda gli altri, il comitato per i medicinali ad uso umano ha concluso che le dosi di richiamo possono essere prese in considerazione almeno 6 mesi dopo la seconda dose per le persone di età pari o superiore a 18 anni.

Ci sono rischi di effetti collaterali?

Per il momento no: gli effetti collaterali sono sempre gli stessi. Gli israeliani che hanno fatto svariate milioni di somministrazioni non ne hanno visti in più rispetto a quelli registrati con le prime dosi. Non si può negare che tra i giovani ci siano casi molto rari, circa 1 su 100mila, di miocardite che comunque si risolve sempre in modo favorevole, ma per l’appunto non riguardano le categorie alle quali viene effettuata  la terza dose in questo momento.

Dott.ssa Anna Longanella 

Laboratorio Minerva

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