Colica Renale

Chiunque abbia espulso un calcolo sa di non voler ripetere l’esperienza.

Cristalli appuntiti e dalla forma irregolare, seguendo lo stesso percorso delle vie urinarie attraverso cui l’urina viene eliminata, attraversano un delicato tubicino (l’uretere) che collega il rene alla vescica per poi passare all’esterno attraverso l’uretra.

Se frammenti di piccole dimensioni possono essere espulsi senza fastidio, un calcolo di dimensioni superiori può causare uno dei dolori più forti che un essere umano possa provare.

Tuttavia durante le fasi di sviluppo, la calcolosi renale è molto spesso asintomatica e ci si accorge di aver sviluppato calcoli troppo tardi e solo quando ormai le cristallizzazioni sono formate ed in via di espulsione, provocando spesso le coliche renali.

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Calcolosi renale

La cistite è una fastidiosa infiammazione(flogosi) della mucosa vescicale. Colpisce prevalentemente il sesso femminile e spesso si accompagna ad un bisogno continuo e doloroso di urinare.

Sintomatologia

Sul piano clinico la cistite è caratterizzata dai seguenti sintomi irritativi:

  • pollachiuria: aumento transitorio o permanente del numero di minzioni durante le 24 ore, accompagnato dalla riduzione del volume vuotato per ogni atto minzionale;
  • disuria: difficoltà nell’urinare, la minzione può essere lenta e poco copiosa; tutto ciò richiede uno sforzo eccessivo, i muscoli appaiono contratti ed il getto può risultare modificato nel volume o nella forma (deviato, tortuoso ecc.) o arrestarsi improvvisamente e involontariamente;
  • bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo;
  • tenesmo vescicale: spasmo doloroso seguito dall’urgente bisogno di urinare; (le urine sono torbide e a volte maleodoranti)
    talvolta è presente anche ematuria o piuria, termini utilizzati per indicare, rispettivamente, la presenza di sangue e pus nelle urine.

In genere, la cistite acuta e non complicata, non causa febbre, quando la temperatura sale notevolmente è possibile che l’infezione si sia propagata alle alte vie urinarie. La sintomatologia della cistite cronica è simile a quella della cistite acuta ma caratterizzata da sintomi più lievi.

Terapia Farmacologica: Cura e Rimedi

Oltre ad intraprendere una terapia farmacologica per la cura della cistite, è doveroso seguire una serie di norme igieniche-comportamentali utili per velocizzare la guarigione e prevenire le ricadute:

Assumere molta acqua per diluire la carica batterica responsabile della cistite; l’igiene intima è sempre indispensabile (soprattutto durante le mestruazioni e dopo il rapporto sessuale);

Evitare alimenti irritanti le vie urinarie (alcolici, caffè, cioccolato, peperoncino, spezie)

Antidolorifici/antispastici, in grado di ridurre la contrazione spastica della muscolatura liscia:

  • Fenazopiridina (es. Uricalm): il farmaco è indicato in caso di cistite per alleviare la sintomatologia dolorosa e diminuire lo stimolo di urinare. Si raccomanda la somministrazione di 190-200 mg di principio attivo per os, tre volte al dì dopo i pasti. È bene interrompere la terapia dopo due giorni in caso di assunzione concomitante ad un antibatterico;
  • Scopolamina butilbromuro (es. Buscopan, Addofix, Erion): indicato per rilassare la muscolatura liscia del tratto genitourinario. Si raccomanda la somministrazione di 1-2 compresse da 10 mg 3 volte al dì per adulti e ragazzi di età superiore ai 14 anni;
  • Floroglucina biidrata (es. Spasmex): è un farmaco spasmolitico indicato per i disturbi della funzionalità uro-genitale; in particolare, è consigliato per le donne affette da cistite interstiziale. La somministrazione è di 6 compresse al dì, oppure di 3 supposte al dì, garantisce un buon effetto anticolinergico ed antispastico nei confronti della muscolatura liscia dell’apparato genito-urinario.

Antibiotici: il farmaco deve essere scelto in funzione della sensibilità locale agli antibiotici:

  • Ciprofloxacina (es. Ciproxin, Flontalexin, Ciprofloxac, Samper): il derivato chinolonico è indicato per la donna in caso di cistite acuta non complicata. Si raccomanda la somministrazione per os di 100 mg di principio attivo due volte al dì per 3 giorni; in alternativa somministrare per via endovenosa 100 mg due volte al dì;
  • Trimetoprim (es. Bactrim): assumere 100 mg di farmaco ogni 12 ore oppure 200 mg in un’unica dose al dì, per 10 giorni. Per la profilassi della cistite, assumere 100 mg di trimetoprim al mattino per un periodo di tempo variabile dalle 6 settimane ai 6 mesi, in base alla gravità del disturbo e alle indicazioni del medico;
  • Acido nalidixico (es. Ac Nalid, compresse/sciroppo) indicato per cistite e per altre infezioni a carico delle vie urinarie. Assumere per os 900 mg di principio attivo ogni 6 ore (3 volte al dì) per 7 giorni consecutivi. Per le infezioni croniche urinarie, ridurre la posologia a 600 mg/die, ripetendo la somministrazione ogni 6 ore. Nella terapia di mantenimento: il dosaggio viene ridotto generalmente a 30 mg/kg/die, per un periodo di tempo indicato dal medico;
  • Ofloxacina (es. Exocin, Oflocin): in caso di cistite senza complicanze, assumere 200 mg di principio attivo ogni 12 ore per 3 giorni (in caso di infezione da E. Coli e Klebsiella pneumoniae) o 7 giorni (per cistite dovuta ad altri batteri);
  • Amoxicillina (es. Amoxicillin, Amoxil e Trimox, Zimox, Augmentin): in caso di cistite di lieve entità, il paziente, in genere, risponde positivamente alle cure con amoxicillina per 7 giorni: somministrare 250-500mg di principio attivo tre volte al giorno. In alternativa, assumere 500-875 mg per via orale di amoxicillina due volte al dì, secondo quanto indicato dal medico.

Come trattamento di seconda scelta, è possibile anche effettuare l’alcalinizzazione o l’acidificazione delle urine, a seconda del paziente:

L’alcalinizzazione delle urine è utile per alleviare la sintomatologia dolorosa della cistite e delle infezioni alle vie urinarie in genere. Ad esempio, il sodio bicarbonato (viene utilizzato come sostanza alcalinizzante per il trattamento di patologie renali e genito-urinarie. Si consiglia la somministrazione di 3 grammi di sodio carbonato sciolto in acqua; ripetere la somministrazione ogni 2 ore o comunque fino a quando il pH raggiunge il valore 7.

Terapia di mantenimento: assumere 5-10 grammi al dì per mantenere l’alcalinizzazione delle urine. L’alcalinizzazione delle urine sembra favorire l’azione di alcune sostanze (es. uva ursina), attivabili esclusivamente in ambiente basico.

L’acidificazione delle urine viene consigliata generalmente nella fase acuta della cistite: non a caso, l’acidità sembra garantire una significativa protezione dalle infezioni batteriche urinarie. Tra le sostanze indicate a tale scopo, si ricorda l’ammonio cloruro, la cui posologia deve essere prescritta dal medico (effetti collaterali: acidosi, ipocalcemia, vomito).

Estrogeni naturali o di sintesi (consigliati esclusivamente in caso di cistite cronica dopo la menopausa): si è osservato che la carenza estrogenica può favorire la comparsa di cistite.

La scelta del farmaco e la posologia più indicata per la paziente devono essere stabiliti dal medico.

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